Vorlage:1947 Rezensionen Der Tod des Sokrates: Unterschied zwischen den Versionen
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* [1947-084] [Italienisch] [[A. Banfi]]: Rezension zu: Guardini, Der Tod des Sokrates, in: [[Studi Filosofici]], 8, 1947, S. 81 ff. [neu aufgenommen] - [Rezension] - https://books.google.de/books?id=4lEZAQAAIAAJ | |||
** S. 81 f.: „… di Pericle in Tucidide e il commento del Guardini al quattro scritti platonici: Eutifrone, Apologia, Critone e Fedone. Il discorso, estratto drammaticità della storia tucididea, dal suo senso di problematicità profonda, vuol esser qui lo schema di una politica ideale: della politica della spiritualità trionfante sulla miseria degli umani interessi, della città retta dagli ottimati, dai saggi, testimoni dello spirito, a cui obbedisce la plebe serva del corpo. Politica che nulla avendo a che fare con quella d´Atene che combatte per la sua libertà, è solo la forma retorica di ogni conservatismo. D´altra parte, letto il commento del Guardini, ripensando alla vita, al pro- cesso, alla morte di Socrate, all'imagine del filosofo, che il commentatore ne trae dinanzi alla morte, e alla sua certezza esistenziale dell'immortalità, si rimane nel pensiero che questo Socrate idealmente rimodellato, come il filosofo dell'evasione spirituale, è ben una povera ombra in confronto del Socrate storico nel vivo del suo conflitto. E lo stesso platonismo sottratto alla sua vigorosa posizione polemica nella storia, alla sua determinatezza finita e alla sua dialettica, sa di morbida, pesante atmosfera artificiale. Persino il semplice e comune Socrate senofonteo è più umano e più vero di questo Socrate esistenzialista. Giacchè l'esistenzialismo è diventato il metodo per frodar qualsiasi cosa al dazio della ragione. Ipostatizzata tragicamente l'esistenza, tutto vi entra come suo dato essenziale, quanto il culturalismo speculativo è andato elaborando . Qui la coscienza esistenziale è il sapersi dell'anima come spirito , come per natura vivente e vivente in quanto protesa agli eterni valori, come ansia religiosa rivolta al Bene e che del Bene si alimenta. L'immortalità dell'anima è così la verità stessa della posizione esistenziale del filosofo, e quest'ultima s'aggancia in una non so quale mitologia metafisica che la filosofia non chiarifica, nè definisce, ma, per così dire, presente. Se questo è il salvataggio spirituale della tradizione, questa sua falsificazione extrastorica in un mito d´astratta idealità, tra i vaghi sentori di una religiosità senza forma, non possiamo esser grati ai salvatori. Essi ci sembra meglio farebbero a spogliar la tradizione dalla gromma del vecchio e nuovo culturalismo e ridarcela non sublimamente umanistica, ma storicamente e concretamente umana. E ancora vorremmo porre una domanda: dove si va per questa via con la filosofia? con la filosofia ridotta a fornir gli schemi speculativi alle esperienze culturalisticamente raffinate, a creare la mitica bruma oltre la quale sia possibile ai privilegiati sognare l'ombra di un mondo metasico? Che la metafisica si riduca oggi a un presentimento e ad un'ombra può essere un risultato positivo.“ | |||
* [1947-085] [Spanisch] [[A. Tovar]]: Libros recientes sobre Sócrates (darin: Rezension zu: Guardini, Der Tod des Sokrates), in: [[Emérita]]. Revista de lingüística y filología clásica, 15, 1947, S. 215 ff. [neu aufgenommen] – [Rezension] - https://books.google.de/books?id=VBwNW1qbF-EC oder https://books.google.de/books?id=HDXSAAAAMAAJ; zu Romano Guardini: | |||
** S. 220: „De una importancia muy inerior son los otros libros que podemos recoger acerca de Sócrates. En primer lugar, la reedición de una obra de Romano Guardini, Der Tod des Sokrates (Sammlung Überlieferung und Auftrag, Verlag A. Francke AG, Berna, 1945). Se subtitula «Una interpretación de los escritos platónicos Eutifrón, Apología, Critón y Fedón», y en realidad es una versión parafrástica de estas obras, con algunas notas e introducciones. A quien llega a este libro desde el de Gigon , no puede menos de resultarle extraña la confianza ciega en Platón como fuente „histórica“ sobre Sócrates. El Eutifrón , la Apología y el Fedón son aducidos extractados o literalmente, y explicados con glosas y observaciones.“ | |||
* [1947-086] [[Ludwig Hänsel]]: Zeuge der Wahrheit (Rezension zu: Guardini, Der Tod des Sokrates), in: [[Wort und Wahrheit]], 2, 1947, 4, S. 237-239 [Mercker 3116] - [Rezension] - [noch nicht online] | |||
* [1947-087] [[Ernst Howald]]: Der Tod des Sokrates (Rezension zu: Guardini, Der Tod des Sokrates), in: [[Erasmus. Speculum Scientarium]], 1, 1946/47, (1947), S. 330-334 (gemeinsam mit Grassi, Verteidigung des individuellen Lebens, 1946) [neu aufgenommen] - [Rezension] - https://books.google.de/books?id=8vXgAAAAMAAJ | |||
* [1947-088] [Französisch] Rezension zu: Guardini, Der Tod des Sokrates, in: [[Les études philosophiques]], 1947, S. 219 [neu aufgenommen] - [Rezension] - https://books.google.de/books?id=lxLuAAAAMAAJ; | |||
* [1947-089] [Englisch] [[L. R. Lind]]: Rezension zu: Guardini, Der Tod des Sokrates, in: [[Books Abroad]], 21, 1947, S. 454 [neu aufgenommen] - [Rezension] - https://books.google.de/books?id=5h8MAAAAIAAJ: | |||
** S. 454: „This beautifully printed little book is a mixture of dignified, although not especially original, interpretation combined with a running translation of the four Platonic dialogues which deal with the last days of Socrates: the Euthyphro, Apology, Crito, and Phaedo. An introduction of brief compass but penetrating sense is prefixed and the filiation of the dialogues, with the problems they raise, is analyzed, often in terms so up-to-date that even the “existentialism" of Plato is occasionally discussed. The commentary may be inclined to generalize riskily about Plato's thought on the basis of too small a number of dialogues; but the informed reader will be on guard for this. This is a commendable volume in a commendable series of such travaux de vulgarisation.“ |
Aktuelle Version vom 27. März 2024, 20:43 Uhr
- [1947-084] [Italienisch] A. Banfi: Rezension zu: Guardini, Der Tod des Sokrates, in: Studi Filosofici, 8, 1947, S. 81 ff. [neu aufgenommen] - [Rezension] - https://books.google.de/books?id=4lEZAQAAIAAJ
- S. 81 f.: „… di Pericle in Tucidide e il commento del Guardini al quattro scritti platonici: Eutifrone, Apologia, Critone e Fedone. Il discorso, estratto drammaticità della storia tucididea, dal suo senso di problematicità profonda, vuol esser qui lo schema di una politica ideale: della politica della spiritualità trionfante sulla miseria degli umani interessi, della città retta dagli ottimati, dai saggi, testimoni dello spirito, a cui obbedisce la plebe serva del corpo. Politica che nulla avendo a che fare con quella d´Atene che combatte per la sua libertà, è solo la forma retorica di ogni conservatismo. D´altra parte, letto il commento del Guardini, ripensando alla vita, al pro- cesso, alla morte di Socrate, all'imagine del filosofo, che il commentatore ne trae dinanzi alla morte, e alla sua certezza esistenziale dell'immortalità, si rimane nel pensiero che questo Socrate idealmente rimodellato, come il filosofo dell'evasione spirituale, è ben una povera ombra in confronto del Socrate storico nel vivo del suo conflitto. E lo stesso platonismo sottratto alla sua vigorosa posizione polemica nella storia, alla sua determinatezza finita e alla sua dialettica, sa di morbida, pesante atmosfera artificiale. Persino il semplice e comune Socrate senofonteo è più umano e più vero di questo Socrate esistenzialista. Giacchè l'esistenzialismo è diventato il metodo per frodar qualsiasi cosa al dazio della ragione. Ipostatizzata tragicamente l'esistenza, tutto vi entra come suo dato essenziale, quanto il culturalismo speculativo è andato elaborando . Qui la coscienza esistenziale è il sapersi dell'anima come spirito , come per natura vivente e vivente in quanto protesa agli eterni valori, come ansia religiosa rivolta al Bene e che del Bene si alimenta. L'immortalità dell'anima è così la verità stessa della posizione esistenziale del filosofo, e quest'ultima s'aggancia in una non so quale mitologia metafisica che la filosofia non chiarifica, nè definisce, ma, per così dire, presente. Se questo è il salvataggio spirituale della tradizione, questa sua falsificazione extrastorica in un mito d´astratta idealità, tra i vaghi sentori di una religiosità senza forma, non possiamo esser grati ai salvatori. Essi ci sembra meglio farebbero a spogliar la tradizione dalla gromma del vecchio e nuovo culturalismo e ridarcela non sublimamente umanistica, ma storicamente e concretamente umana. E ancora vorremmo porre una domanda: dove si va per questa via con la filosofia? con la filosofia ridotta a fornir gli schemi speculativi alle esperienze culturalisticamente raffinate, a creare la mitica bruma oltre la quale sia possibile ai privilegiati sognare l'ombra di un mondo metasico? Che la metafisica si riduca oggi a un presentimento e ad un'ombra può essere un risultato positivo.“
- [1947-085] [Spanisch] A. Tovar: Libros recientes sobre Sócrates (darin: Rezension zu: Guardini, Der Tod des Sokrates), in: Emérita. Revista de lingüística y filología clásica, 15, 1947, S. 215 ff. [neu aufgenommen] – [Rezension] - https://books.google.de/books?id=VBwNW1qbF-EC oder https://books.google.de/books?id=HDXSAAAAMAAJ; zu Romano Guardini:
- S. 220: „De una importancia muy inerior son los otros libros que podemos recoger acerca de Sócrates. En primer lugar, la reedición de una obra de Romano Guardini, Der Tod des Sokrates (Sammlung Überlieferung und Auftrag, Verlag A. Francke AG, Berna, 1945). Se subtitula «Una interpretación de los escritos platónicos Eutifrón, Apología, Critón y Fedón», y en realidad es una versión parafrástica de estas obras, con algunas notas e introducciones. A quien llega a este libro desde el de Gigon , no puede menos de resultarle extraña la confianza ciega en Platón como fuente „histórica“ sobre Sócrates. El Eutifrón , la Apología y el Fedón son aducidos extractados o literalmente, y explicados con glosas y observaciones.“
- [1947-086] Ludwig Hänsel: Zeuge der Wahrheit (Rezension zu: Guardini, Der Tod des Sokrates), in: Wort und Wahrheit, 2, 1947, 4, S. 237-239 [Mercker 3116] - [Rezension] - [noch nicht online]
- [1947-087] Ernst Howald: Der Tod des Sokrates (Rezension zu: Guardini, Der Tod des Sokrates), in: Erasmus. Speculum Scientarium, 1, 1946/47, (1947), S. 330-334 (gemeinsam mit Grassi, Verteidigung des individuellen Lebens, 1946) [neu aufgenommen] - [Rezension] - https://books.google.de/books?id=8vXgAAAAMAAJ
- [1947-088] [Französisch] Rezension zu: Guardini, Der Tod des Sokrates, in: Les études philosophiques, 1947, S. 219 [neu aufgenommen] - [Rezension] - https://books.google.de/books?id=lxLuAAAAMAAJ;
- [1947-089] [Englisch] L. R. Lind: Rezension zu: Guardini, Der Tod des Sokrates, in: Books Abroad, 21, 1947, S. 454 [neu aufgenommen] - [Rezension] - https://books.google.de/books?id=5h8MAAAAIAAJ:
- S. 454: „This beautifully printed little book is a mixture of dignified, although not especially original, interpretation combined with a running translation of the four Platonic dialogues which deal with the last days of Socrates: the Euthyphro, Apology, Crito, and Phaedo. An introduction of brief compass but penetrating sense is prefixed and the filiation of the dialogues, with the problems they raise, is analyzed, often in terms so up-to-date that even the “existentialism" of Plato is occasionally discussed. The commentary may be inclined to generalize riskily about Plato's thought on the basis of too small a number of dialogues; but the informed reader will be on guard for this. This is a commendable volume in a commendable series of such travaux de vulgarisation.“