Vorlage:1957 Rezensionen Vom Sinn der Schwermut
Aus Romano-Guardini-Handbuch
- [1957-204] [Spanisch] A. N. Marani: Rezension zu: Guardini, Vom Sinn der Schwermut, franz., in: Sapientia. Eva Perôn. Revista tomista de Filosofia, La Plata, 12, 1957, S. 145-146 [Mercker 3797] - [Rezension] - [noch nicht online]
- [1957-205] [Italienisch] Virgilio Melchiorre: Il poeta e la malinconia. Appunti sul concetto di possibilità, in: Drammaturgia, 1957, Januar, S. 86-95 [neu aufgenommen] – [Artikel] - https://books.google.de/books?id=2anGRdBUokUC; zu Romano Guardini:
- S. 89: „Questa certezza è, forse, la ragione più profonda della malinconia. Certezza metafisica o di un „vuoto metafisico“ come ha scritto il Guardini. Delusione che chiede una ricerca impossibile, giachhé „nelle cose noi cerchiamo, appassionata mente e dappertutto, alcunché che le cose non possiedono». Ma le «cose sono finite. Tutto ciò che è finito, è difettoso. E il difetto costituisce una delusione per il cuore, che anela all'assoluto. La delusione si allarga, diviene il sentimento di un gran vuoto ... Non c'è nulla per cui valga la pena di esistere. Non c'è nulla, che sia degno che noi ce ne occupiamo“.[7 R. GUARDINI, Ritratto della malinconia, tr. it. Guarnieri, Morcelliana, Brescia, II ed., 1954, pag. 29]
- S. 93: „Ma questo sempre che l´uomo accetti la malinconia nel suo significato più profondo, nella esistenza che essa reca spingendo oltre di sé, sino a Dio, annunziato nella povertà delle cose. Altrimenti, per dirla ancora con Guardini, „l´uomo non trova la forza di riprendersi nel divenire, e non possiede l´audacia di troncare gli indugi, la veemenza di sfondare; quando cioè voleva uscire, rimane impigliato e trattenuto, oppure vien realizzato solo parzialmente e come diminuito; allora si desta la seconda forma di malinconia, quella cattiva. Consiste essa nella coscienza di aver fallito il colpo, di aver perduto la posta. In questa forma, si avverte il pericolo di essere perduti, per non aver fatto quelle che andava fatto: quello cioè che, pur significando salvezza o perdizione eterna, deve tuttavia eseguirsi nel tempo; e il tempo trascorre e non può essere recuperato. È una malinconia di un carattere diverso. È cattiva. Può giungere sino allo sconforto, e a una disperazione nella quale l'uomo dà partita vinta, ed è persuaso d'aver definitivamente perduto il gioco».[14 Op. cit. pagg. 57-58]“
- [1957-206] Hans Ruffin: Melancholie, in: Deutsche medizinische Wochenschrift, Stuttgart, 82, 1957, I, S. 1080-1092, zu Romano Guardini S. 1080 und 1092 [Gerner 149] - [Artikel] - [noch nicht online]