Vorlage:1962 Rezensionen Kultbild und Andachtsbild
Aus Romano-Guardini-Handbuch
- [Italienisch] Karl Kerényi: Agalma Eikon Eidolon, in: Enrico Castelli (Hrsg.), Demitizzazione e Immagine, Archivio di filosofia, 1962 S. 163-171 [neu aufgenommen] - [Artikel] - https://books.google.de/books?id=aC0WAAAAIAAJ; zu Romano Guardini S. 163-165 und 171; deutsch in: Theologische Forschung, 1962; auch in ders., in: Kerygma und Mythos: Ein Theologisches Gespräch, Band 6, Teil 2, hrsg. von Hans Werner Bartsch, 1964, zu Romano Guardini S. 53; auch in ders.: Griechische Grundbegriffe. Fragen und Antworten aus der heutigen Situation, 1964, zu Rpmano Guardini S. 31-34 [neu aufgenommen] - [Monographie] - https://books.google.de/books?id=9lPSAAAAMAAJ;
- 1962 (italienisch), S. 163: "Romano Guardini, che ha tale esperienza, ed è anzi un maestro della forma di esistenza cristiano-cattolica, considerava indispensabile distinguere almeno due specie di immagini nel bios vissuto dei cristiano-cattolici. Egli ha fatto questa distinzione in una lettera aperta diretta a uno storico dell´arte e concernemente le immagini di culto (Kultbilder) e le immagini di devozione (Andachtsbilder). Né questa distinzione, né le mie osservazioni hanno nulla a che fare con le immagini miracolose o dotate di speciale potenza, le immagini davanti alle quali, secondo la mentalità cattolica, si implorano delle grazie (Gnadenbilder). In questi casi, non è l´immagine che sta in primo piano, ma la potenza, che ha una fenomenologia e una storia propria, diverse da quelle dell´immagine. Guardini impostava il problema della differenza tra il Cristo di Monreale, per esempio, e il Giudice del Giudizio Universale che in un altrettanto pode-roso primo piano domina nell'affresco della Sistina; o tra la Madonna di Torcello e l'Assunta del Tiziano. Secondo Guardini, la Madonna di Torcello e il Cristo di Monreale sono immagini di culto, mentre il Cristo di Michelangelo e la Madonna del Tiziano sono immagini di devozione. Naturalmente Guardini tiene conto di tutte le distinzioni che risultano dalla storia e in particolare dalla storia dell'arte; ma esse non lo soddisfano completamente; considera anche un altro elemento, quello che fa sì che un'immagine sia immagine di culto, e un'altra immagine di devozione: l'immagine di culto, secondo lui, non ha come presupposto l'esistenza umana, bensì l'esistenza oggettiva di Dio e la sua opera. ..."
- 1962, S. 52; 1964, S. 53; 1964, S. 31: "Ein Erfahrener und Meister des katholisch-christlichen bíos, Romano Guardini, hielt es für notwendig, mindestens zwei Arten von Bildern vom religiösen Dasein des Christen aus zu unterscheiden. [nicht 1964, S. 31, dort in Fußnote: Er tat dies in einem offenen Brief an einen Kunsthistoriker über Kultbild und Andachtsbild, Würzburg um 1953). Weder diese Unterscheidung noch meine Betrachtungen haben etwas mit dem <wundertätigen> oder <kraftbegabten> Bild oder, vom katholischen Gesichtspunkte aus, mit dem <Gnadenbild> zu tun. In solchen Fällen steht nicht das Bild im Vordergrund, sondern die <Wunderkraft>, die eine eigene Phänomenologie und Geschichte hat: eine andere als das <Bild> Guardini stellte die Frage nach dem Unterschied zwischen dem Christus von Monreale und dem ebenfalls mächtig an der Altarwand einer Kirche erscheinenden Richter vom Jüngsten Gericht der Sixtinischen Kapelle, oder aber zwischen der Madonna von Torcello und der Assunta des Tizian. Unter diesen Beispielen sind ihm der Christus von Monreale und die Madonna in Torcello Kultbilder , der Christus des Michelangelo und die Madonna des Tizian hingegen Andachtsbilder. Guardini gibt da natürlich alle sich aus der Geschichte und insbesondere aus der Kunstgeschichte ergebenden Unterschiede zu. Sie befriedigen ihn jedoch nicht völlig. Er sieht noch anderes, was das eine Bild zum Kultbild, das andere zum Andachtsbild macht. Das Kultbild geht nach ihm nicht vom menschlichen Erleben, sondern vom objektiven Sein und Walten Gottes aus. ..."